
Solchi naso genieni: risolvi il problema con il Dott Curreri
I solchi naso genieni rappresentano una delle richieste più frequenti che ricevo in studio da pazienti che desiderano ritrovare un aspetto più giovane e disteso, senza stravolgere la naturale armonia del volto. Si tratta delle pieghe che si formano tra il naso e gli angoli della bocca, comunemente note anche come rughe nasolabiali. Con il passare del tempo, questi solchi possono diventare più marcati, conferendo al viso un’aria stanca o appesantita, anche quando ci sentiamo pieni di energia.
In questo articolo, voglio accompagnarti alla scoperta di cosa sono realmente i solchi naso genieni, perché si formano, in che modo si differenziano dalle rughe nasogeniene e, soprattutto, quali soluzioni moderne e non invasive possiamo oggi offrire per ridurli efficacemente grazie al trattamento con filler nasolabiali e filler nasogeniene.
Cosa sono i solchi naso genieni?
I solchi naso genieni (o pieghe nasolabiali) sono segni evidenti che solcano il volto verticalmente tra il naso e la bocca. In termini anatomici, corrispondono all’area in cui il muscolo elevatore del labbro superiore e della narice si inserisce nei tessuti molli del volto.
Si tratta di una zona dinamica, che utilizziamo ogni giorno per esprimere emozioni, parlare, sorridere, mangiare. Questo continuo movimento, unito alla naturale perdita di elasticità cutanea e alla ridistribuzione dei volumi del volto con l’età, porta alla formazione di pieghe sempre più marcate.
Le cause principali della comparsa dei solchi naso genieni
Nel mio lavoro, è essenziale comprendere le cause che portano alla formazione dei solchi naso genieni prima di stabilire un piano di trattamento. I fattori che contribuiscono alla loro comparsa sono molteplici:
- Invecchiamento cutaneo: con il tempo, la pelle perde collagene, elastina e acido ialuronico, diventando meno elastica e più soggetta alla formazione di pieghe.
- Perdita di volume: la zona malare (gli zigomi) tende ad appiattirsi, provocando un cedimento dei tessuti verso il basso, che accentua i solchi.
- Espressività: sorridere, parlare, aggrottare la fronte, tutti questi movimenti ripetuti nel tempo lasciano tracce visibili, soprattutto in persone molto espressive.
- Stile di vita: esposizione al sole, fumo, dieta sbilanciata e stress accelerano il processo di invecchiamento cutaneo.
- Fattori genetici: alcune persone sviluppano rughe nasolabiali evidenti anche in giovane età per predisposizione genetica.
Solchi naso genieni, rughe nasolabiali e rughe nasogeniene: c’è differenza?
Molti pazienti mi chiedono se esista una distinzione tra solchi naso genieni, rughe nasolabiali e rughe nasogeniene. La risposta è sì, anche se nel linguaggio comune vengono spesso utilizzati come sinonimi.
- Il termine solchi naso genieni si riferisce all’aspetto più strutturale della piega cutanea, ovvero alla depressione anatomica che si forma tra guancia e bocca.
- Le rughe nasolabiali indicano le pieghe superficiali o più marcate che si creano con l’età in quella stessa area.
- Le rughe nasogeniene, infine, sono un termine meno diffuso ma corretto per descrivere lo stesso tipo di inestetismo, con enfasi sulla componente “geniena”, ossia della guancia.
Dal punto di vista del trattamento, la distinzione aiuta a capire se lavorare più in superficie (per esempio con biorivitalizzazioni o trattamenti laser) o in profondità, come nel caso dei filler nasolabiali e nasogenieni.
Il trattamento dei solchi naso genieni con filler: una soluzione efficace e sicura
Nel mio studio a Catania, uno dei trattamenti più richiesti per ridurre i solchi naso genieni è il filler a base di acido ialuronico. Si tratta di una soluzione non invasiva, rapida e dai risultati immediati.
Il filler viene iniettato in punti strategici lungo il solco per riempire la depressione e restituire volume, elasticità e morbidezza ai tessuti. Questo non solo distende la piega, ma armonizza tutto il terzo medio del volto, rendendo l’espressione più riposata e giovane.
A seconda della profondità della ruga, utilizzo filler di diversa densità:
- per rughe nasolabiali sottili, scelgo acido ialuronico più fluido, per un effetto soft;
- per solchi più profondi, impiego filler più strutturati e volumizzanti, spesso in sinergia con trattamenti per il ripristino dello zigomo.
Perché il filler nasogeniene è spesso il trattamento più adatto
Parlare di filler nasogeniene significa porre l’accento sul trattamento di una zona complessa che include non solo la ruga visibile, ma tutta la struttura che la sostiene.
Il mio approccio non è quello di “riempire il solco”, ma di ristrutturare il volto. Questo può includere il ripristino del volume malare (gli zigomi) e un miglioramento dell’elasticità cutanea circostante.
I benefici principali del filler nasogeniene sono:
- risultati immediati e naturali;
- nessun tempo di recupero;
- procedura rapida e personalizzabile;
- effetto progressivo e duraturo (in media 9-12 mesi);
- compatibilità biologica dell’acido ialuronico con i tessuti cutanei.
Come si svolge una seduta di filler per solchi naso genieni
Durante la prima visita, valuto la struttura del volto, la qualità della pelle e il grado di profondità delle rughe. Non esiste un trattamento standard, ma un approccio sempre su misura.
La procedura dura circa 20-30 minuti, non è dolorosa (viene utilizzata una microcannula o un ago molto sottile) e non prevede convalescenza: il paziente può tornare subito alle proprie attività.
Dopo l’iniezione, consiglio di evitare per 24 ore attività intense, esposizione al sole o al calore eccessivo. Possono comparire lievi arrossamenti o piccoli ematomi, che scompaiono in pochi giorni.
Risultati e aspettative: cosa può fare (e cosa no) il filler nasolabiale
È importante avere aspettative realistiche. Il filler per le rughe nasolabiali non stravolge il volto, non cambia la fisionomia: migliora, riequilibra, rinfresca.
I risultati sono visibili immediatamente, ma il massimo dell’effetto si apprezza dopo 5-7 giorni, quando il prodotto si è perfettamente integrato nei tessuti.
L’effetto dura in media 9-12 mesi, a seconda del metabolismo, della qualità della pelle e dello stile di vita del paziente.
Trattamento dei solchi naso genieni: quando evitarlo o posticiparlo
Pur essendo una procedura sicura, il filler non è indicato in alcuni casi:
- durante gravidanza o allattamento;
- in presenza di infezioni attive o infiammazioni della zona da trattare;
- in pazienti con allergie note ai componenti del filler (raro);
- in soggetti con malattie autoimmuni non controllate.
In questi casi, propongo soluzioni alternative o rinvio il trattamento.
Trattamenti combinati per un risultato più completo
Spesso, per ottenere un miglioramento globale, combino il trattamento dei solchi naso genieni con:
- filler zigomatici, per sollevare i tessuti del viso;
- biorivitalizzazione, per migliorare l’idratazione e la compattezza cutanea;
- radiofrequenza o ultrasuoni microfocalizzati, per stimolare il collagene;
- botox, per rilassare le rughe dinamiche del terzo superiore del viso.
Ogni piano viene costruito in base alle esigenze reali del paziente, con l’obiettivo di ottenere un risultato naturale e armonico.
Cosa consiglio ai pazienti che vogliono intervenire sui solchi naso genieni
I solchi naso genieni non sono solo un segno dell’età, ma anche dell’espressività e delle esperienze che abbiamo vissuto. Non dobbiamo eliminarli completamente, ma ammorbidire la loro presenza, restituendo freschezza e naturalezza al volto.
Grazie ai filler nasolabiali e nasogenieni, oggi possiamo ottenere risultati concreti in poco tempo e senza ricorrere a interventi invasivi.
Il mio consiglio? Affidarsi a un professionista che sappia ascoltare, valutare il volto nel suo insieme e proporre un trattamento personalizzato.
Ricevo a Catania, dove ogni paziente è accolto con attenzione, rispetto e una visione estetica basata su equilibrio e consapevolezza. Contatta oggi stesso lo studio per prenotare una consulenza personalizzata.