Chirurgo Plastico Catania - Dott Sergio Curreri

La mastoplastica additiva (o aumento mammario) è un procedimento utilizzato per migliorar la forma e aumentare il volume dei seni con l’utilizzo di una protesi.

Chi sono le candidate per questo procedimento?

L’aumento mammario può esser realizzato per una serie di ragioni:

  • correggere la grandezza, la forma o equilibrare dei seni asimmetrici
  • ripristinare il volume e/o il tono perso con il trascorrere del tempo, con la perdita di peso o in seguito a gravidanze
  • creare o migliorare l’estetica dei seni in seguito ad interventi chirurgici per carcinomi mammari o per deformità congenite

La mastoplastica additiva può aver un grande impatto nell’autostima delle pazienti, però, è importante avere delle aspettative reali su come questa procedura può migliorare la vita. Le migliori candidate per questo procedimento sono pazienti in buono stato di salute che desiderano migliorare il loro aspetto per soddisfazione personale.

Questa procedura non può esser fatta in donne:

  • di età inferiore ai 18 anni
  • con lesioni maligne o pre-maligne ai seni
  • con una infezione attiva in alcune parti del corpo
  • gravide o che stanno allattando
  • con malattie autoimmuni

Come si realizza la chirurgia?

La mastoplastica additiva si realizza con una piccola incisione attraverso la quale viene inserita la protesi o al di sotto della ghiandola o al di sotto del muscolo gran pettorale. Il tempo totale per realizzare questo intervento è di 45-60 minuti in base al caso. Il procedimento può essere leggermente diverso in base al tipo d’incisione utilizzata, tipo di protesi o in base al posizionamento di quest’ultima.

Tipologie d’incisioni

Il posizionamento delle protesi mammarie richiede una incisione di approssimativamente 4-5 centimetri di lunghezza la quale si può realizzare in base alle preferenze del paziente a livello di:

  • bordo inferiore dell’areola (periareolare)
  • solco inframammario

Il Dr. Curreri, Chirurgo Plastico a Catania, durante la prima visita, spiegherà i pro e i contro di ciascuna incisione.

Tipi di protesi mammarie

Esistono 2 tipi d’impianti a gel coesivo possono essere utilizzati, quelli anatomici e quelli rotondi, entrambi sono prodotti in misure e proiezioni differenti. Il Dr. Curreri, Chirurgo Plastico a Catania le raccomanderà il tipo di protesi che considera migliore per il suo caso e la aiuterà a scegliere la grandezza che si adatta meglio al suo corpo dopo aver ascoltato i suoi desideri ed aspettative. Una relazione tra cancro mammario e protesi mammaria non è mai stata dimostrata malgrado i numerosi studi realizzati.

Posizione delle protesi

Esistono due possibilità per collocare le protesi mammarie. Collocarle al di sotto della ghiandola mammaria e quindi sopra il muscolo gran pettorale o collocarle sotto il muscolo gran pettorale (tecnica dual-plane) quindi tra coste e muscolo.

Ogni alternativa presenta dei vantaggi e degli svantaggi, che il Dr. Curreri, Chirurgo Plastico a Catania vi spiegherà attentamente durante la prima visita e verrà, pertanto, scelta la posizione più adatta in relazione alle sue mammelle e alla sua pelle.

Cosa succede dopo l’intervento chirurgico?

Immediatamente dopo l’intervento si utilizza un bendaggio per minimizzare il movimento dei seni e il reggiseno post-intervento. Il bendaggio sarà tolto ad una settimana dall’intervento e poi si indosserà solo il reggiseno chirurgico per un mese. È possibile aver un po’ di fastidio e un po’ di dolore che saranno trattati con antinfiammatori orali. La maggior parte delle pazienti può ritornare alle loro attività quotidiane dopo una settimana, ma se questo richiede un’intensa attività fisica è meglio aspettar un mese. È possibile guidare la macchina dopo 2 settimane. Le incisioni chirurgiche cicatrizzano in una settimana e generalmente dopo 6 mesi sono praticamente impercettibili.

Rischi della mastoplastica additiva

Tutti i procedimenti chirurgici hanno una serie di rischi. Anche se nella maggior parte dei casi non si va incontro a complicanze, è importante che il paziente conosca i rischi potenziali e le complicanze che si possono avere. Queste si possono distinguere in complicanze a breve e lungo termine.

Complicanze a breve termine:

Sanguinamento: Anche se il rischio è minimo, un sanguinamento a livello dello spazio creato per accogliere la protesi può accadere dopo l’operazione. In questo caso sarà necessario sottoporre la paziente a un intervento chirurgico d’urgenza per identificare e fermar il sanguinamento. Non rimuovere l’ematoma può dare come risultato un’alterazione della forma o della consistenza di un seno rispetto al controlaterale.

Infezione: Alcuni tessuti dei seni contengono batteri, questi batteri possono entrar in contatto con la protesi durante l’intervento e produrre un’infezione. Per questa ragione si utilizzano antibiotici profilattici durante l’intervento e subito dopo questo. Il rischio d’infezione è inferiore all’1%.

Complicanze a lungo termine

Contrattura capsulare: S’intende un indurimento dei seni dovuto a una contrazione anomala del tessuto che si forma attorno alla protesi. Tutte le pazienti sviluppano questo tessuto, conosciuto appunto come capsula peri-protesica. Questa non è altro che la risposta del nostro sistema immunitario ad un corpo estraneo. Per motivi che si disconoscono alcuni individui hanno una reazione esagerata producendo pertanto una contrattura capsulare che determina una malformazione della protesi e quindi del seno. Questo problema si è ridotto notevolmente negli ultimi anni con lo sviluppo di nuove protesi e si è altresì notato che questa complicanza è meno frequente quando si posiziona la protesi al di sotto del muscolo. In alcuni casi, quando si ha una contrattura molto grave può esser necessario un intervento chirurgico per la sua correzione.

Rottura della protesi:  In questo caso, con una breve chirurgia, si procede alla rimozione della protesi rotta e alla sua sostituzione.

Rippling: Consiste nel vedere la pelle leggermente ondulata; questo problema si può presentar nelle pazienti con seni piccoli e che si son sottoposte a un importante aumento mammario o in pazienti molto magre e quindi con una pelle molto sottile. È più frequente quando si utilizzano impianti di soluzione salina ed è meno frequente quando si utilizzano impianti di gel coesivo, soprattutto, quando questi vengono posti al di sotto del muscolo gran pettorale.

Interferenza con mammografia

Con le nuove tecniche di radiologia e il posizionamento retro pettorale, l’aumento mammario non interferisce con l’identificazione di un eventuale cancro mammario anche nelle sue prime fasi.

Interferenza con allattamento

Questa complicanza è molto rara, però è giusto che la paziente sia a conoscenza di questo problema; può accadere, infatti, che durante il procedimento chirurgico siano sezionati i dotti galattofori rendendo così impossibile la fuoriuscita del latte materno.

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