Chirurgo Plastico Catania - Dott Sergio Curreri

L’addominoplastica è un procedimento chirurgico realizzato a livello dell’addome per rimuovere l’eccesso di grasso e pelle ma al contempo si procede anche alla ricostruzione della parete muscolare addominale.

Questo procedimento può ridurre drasticamente la protrusione addominale e può esser eseguito da solo o in associazione con altri procedimenti chirurgici come la liposuzione della regione lombare per ottenere dei lineamenti ancor più definiti e perfetti o di altre zone. 

Chi sono i candidati ideali per questo procedimento?

 I candidati ideali per eseguire un’addominoplastica sono tutti quelle persone in buona salute che hanno notato una lassità a livello della pelle e dei muscoli dell’addome, dovuti a gravidanze e/o ad eccessiva perdita di peso o in seguito ad altre cause.

A tutti i pazienti che hanno in mente di perdere un’importante quantità di peso, si raccomanda di posporre la chirurgia fino a quando il peso non sarà quello desiderato e stabile da almeno tre mesi. Stesso discorso vale per quelle donne che stanno programmando delle gravidanze a breve distanza.

In che consiste la chirurgia?

Un intervento di addominoplastica di solito dura circa 2 ore. Durante il procedimento:

  • si realizza un’incisione che si estende da lato a lato a livello della parte inferiore dell’addome passando sopra il pube
  • si realizza un’altra incisione per liberare l’ombelico
  • si rimuove la pelle e il grasso della porzione inferiore dell’addome e la pelle sopra l’ombelico si scolla dalla parete addominale fino a raggiungere le coste
  • i muscoli addominali si approssimano facendo un corsetto interno, dal processo xifoideo fino al pube, il che determina un addome più definito ma soprattutto una giro vita più stretto
  • la pelle scollata si stira fino al pube e si sutura nella nuova posizione
  • si realizza una nuova apertura per riposizionare l’ombelico, il quale può essere rimodellato per migliorare la sua forma
  • si collocano 2 drenaggi per rimuovere i liquidi in eccesso (il drenaggio è un piccolo tubo che esce da un’incisione altrettanto piccola a livello del pube) e questi saranno rimossi approssimativamente dopo 2-3 giorni dall’intervento
  • le incisioni si suturano con fili riassorbibili che pertanto non richiedono la loro rimozione
  • si collocano garze e una fascia addominale, la quale supporta la parete addominale e deve essere indossata per un mese

Cosa succede dopo l’intervento?

Una volta terminato il procedimento, i pazienti permangono nell’ospedale dove sono attentamente monitorizzati per qualche ora o per addominoplastica importanti per una notte. Le date dei controlli post-operatori saranno coordinate con il Dr. Curreri, Chirurgo Plastico a Catania.

Nei primi giorni dopo la chirurgia, il paziente può aver fastidio e provar un leggero dolore. Sarà utilizzato, pertanto, un protocollo medico per la gestione del dolore che quindi sarà minimo.

Si raccomanda ai pazienti di riposare il più possibile per una settimana ed evitare sforzi fisici per 30 giorni. Il tempo di recupero varia da persona a persona ma in linea generale il recupero completo si ottiene approssimativamente nel giro di un mese.  Si può avere una sensazione di stiramento della pelle che generalmente scompare nel giro di 6 settimane.

Possono esserci disturbi di sensibilità nella regione addominale con una sensazione di addormentamento, che può persistere per vari mesi. Generalmente al termine della quarta settimana si ritorna ad una eccellente forma fisica.

Unico esito permanente di questo procedimento è una cicatrice, che però, è posizionata subito sopra il pube in modo tale che può esser nascosta dalla maggior parte degli indumenti intimi.

La cicatrice evolverà nel tempo e si stabilizzerà nell’arco di circa 9 mesi dal procedimento e sarà una linea piana e bianca.

Che complicanze possono aversi?

  • Sanguinamento: Anche se poco frequente, alcuni pazienti possono aver un sanguinamento durante o dopo l’intervento. L’accumulo di sangue di sotto la pelle può causare alterazioni nei processi di cicatrizzazione. In alcuni casi, se il sanguinamento è importante, può rendersi necessario un intervento in emergenza per controllarlo e in casi estremi può esser necessaria una trasfusione. Alcune malattie, come l’ipertensione arteriosa non controllata farmacologicamente, può aumentare il rischio di sanguinamento, pertanto si richiede una valutazione medica generale prima dell’intervento. Si raccomanda, anche, ai pazienti di non assumere aspirina o anti-infiammatori, poiché questi aumentano il rischio di sanguinamento alterando i meccanismi di coagulazione.

 

  • Infezione: In rari casi si può aver un’infezione nel post-operatorio, pertanto si utilizzano antibiotici profilattici. Se però, malgrado questa precauzione, si va incontro ugualmente a una infezione, saranno utilizzati altri antibiotici e/o in alcuni casi si deve ricorrere ad un altro intervento chirurgico.

 

  • Cicatrizzazione patologica: La cicatrizzazione di ciascun individuo è differente. La maggior parte delle persone cicatrizzano in maniera efficiente e le cicatrici saranno, quindi, poco evidenti. Però altre persone, a causa della loro predisposizione genetica, cicatrizzano in maniera anomala e avranno pertanto cicatrici più grandi, sopraelevate e pigmentate. Se ciò avviene saranno necessari trattamenti addizionali per migliorarla.

 

  • Cicatrizzazione ritardata: È possibile che alcune aree dell’incisione non cicatrizzano adeguatamente o impieghino più tempo per sanarsi. In alcuni casi alcune parti della pelle possono soffrire da un punto di vista vascolare e sarà pertanto necessario rimuoverle chirurgicamente.
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